Emilio Lupis intervista Blindo Ramunno
Emilio Lupis con Blindo Ramunno
Emilio Lupis con Blindo Ramunno
Il tuo soprannome è “Blindo” come nasce e soprattutto come lo si diventa?
«Il soprannome è nato durante l’imbattibilità acquisita a Rossano in D, perché in quelle 8 partite a porta inviolata, parai 4 rigori consecutivi e da lì nacque questo soprannome. Ovviamente per essere “Blindo” ci vuole ambizione, allenamenti e vita sana a prescindere dalla categorie».
Hai girato diverse piazze e vinto molto. Quali sono gli aneddoti ai quali sei più legato?
«Ce ne sono molti. Certamente a Rossano sono legatissimo per aver vinto tre campionati. Ad esempio con i magazzinieri prima della partita bisognava abbracciarli tutti per darmi ancora più forza. In questa stagione appena finita, prima di ogni gara invece erano i compagni ad essere destinatari degli abbracci, anche per trasmettere la sicurezza di affrontare al meglio le partite».
In un calcio più tattico, il portiere come si colloca nello scacchiere strategico della squadra?
«Partiamo al presupposto. Noi giochiamo con l’ “1-4-3-3” e questo indica quanto il mister ci tenga a me e di come io sia integrato nella difesa. Questo significa stare alti e proteggere meglio con i difensori centrali e per fare ciò ci alleniamo molto e questa cosa mi stuzzica oltre che essere funzionale alla squadra».
Si rientra allo “Stefano Rizzo”. Per una squadra come la vostra in un centro come Rossano, quanto conta ritrovare lo stadio di casa?
«Ritrovare il “Rizzo” significa tanto. Anche in sede di allenamento il calore dei tifosi aiuta. Riuscire a portare tanta gente allo stadio e farli felici sarà la cosa più bella. Ce lo meritavamo come squadra di tornare a Rossano e faremo il massimo per coinvolgere quanta più gente possibile».
Che campionato di Eccellenza dobbiamo aspettarci?
«Un campionato abbastanza competitivo. Noi cercheremo di raggiungere i play off nonostante la concorrenza e faremo di tutto per riuscirci».
Ramunno dopo il calcio insegnerà come si diventa “Blindo”, oppure si cambia mondo?
«Io sono già allenatore UEFA B e presto andrò a fare il corso a coverciano. Voglio studiare calcio e voglio continuare a crescere perché il calcio è la mia vita e quindi l’obiettivo è l’ UEFA A».