La storia di Essa Lowe. Calciatore dei Rangers

Essa Lowe. Il giovane proveniente dal Gambia tra i migliori del campionato di III Categoria.

Ci sono storie nel mondo dello sport che sono belle da raccontare, storie che mandano un segnale forte, radicale, di cambiamento. Quando si parla di integrazione si tocca sempre un tema delicato, sensibile.

Alcuni studi relativi all’analisi dei gruppi hanno maturato diverse tesi a favore dell’integrazione sociale tramite l’attività sportiva. Lo sport riesce a coinvolgere il gruppo in maniera naturale e senza pregiudizi, ne per razza, etnia o colore.

La storia di Lowe Essa, è una di quelle che merita un racconto. Nato nel 1999 a Banjul in Gambia, nazione più piccola dell’Africa continentale, ed arrivato a Corigliano Rossano dopo un viaggio interminabile durato ben quattro mesi. Il giovane africano, da sempre appassionato alla musica Rap (in particolare ad Eminem) e al calcio, decide di partecipare ad un provino estivo per i Rangers Corigliano. Il giovane Essa mette subito in mostra le sue qualità fisiche e tecniche, guadagnandosi sin da subito non solo un posto in squadra bensì un posto da titolare. In campo parlano i numeri, quasi tutte decisive le sue sette reti in campionato, una decina di assist e ben cinque volte Man of the match, diventando così uno dei protagonisti indiscussi del campionato.  Fuori dal campo ha un carattere timido ed introverso ma perennemente con il sorriso stampato in viso. Il suo sogno è quello di poter calpestare un prato di categoria superiore, magari crescendo ed arrivandoci proprio con i Rangers Corigliano, a cui lui è completamento affezionato. Tifoso del Napoli, dopo i gol esulta come Juan Jesus (giocatore del Manchester City) ma in campo si ispira a Paul Pogba. Sul campionato di terza categoria in corso, Essa è chiaro: << Siamo una bella squadra ed un bel gruppo, l’obiettivo è quello di arrivare in fondo da primi, abbiamo le qualità per poterlo fare ma allo stesso tempo rispettiamo i nostri avversari; amo il calcio sin da piccolo e non smetterò mai di ringraziare la società dei Rangers che mi sta permettendo di poter vivere nel mio piccolo, un sogno>>, sui compagni di squadra  continua: << Un altro enorme ringraziamento va ai miei compagni di squadra, nonostante la lontananza dai i miei cari rimasti in Gambia, loro mi danno le giuste attenzioni facendomi sentire parte integrante della famiglia “Rangers”>>.

In conclusione. Essa Lowe è uno degli esempi, di come ragazzi provenienti da lontano possano rivelarsi risorsa tanto nello sport quanto nella vita quotidiana. Augurandoci tutti che possa un giorno esaudire i suoi desideri di vita oltre che quelli calcistici.

 Lifrieri Cristian