Le feste e la solidarietà (di Matteo Monte)

Le feste, un momento di svago ma anche di riflessione. Giorni di pensieri e suggestione , tra i ricordi delle persone care che non ci sono più e voglia di divertirsi.

Le feste, un momento di svago ma anche di riflessione. Giorni di pensieri e suggestione , tra i ricordi delle persone care che non ci sono più e voglia di divertirsi.

Momenti di relax, tra cenoni, regali e tanti banchetti stracolmi di prelibatezze. Ma la storia che vi vogliamo raccontare è diversa dal solito. Si parla di solitudine e solidarietà, di affetto fine a se stesso, di  voglia di fare del bene. I dettagli. Quanto accade in questi giorni di festa a Schiavonea è ,solo a raccontarlo, emozionante. Ci sono in giro tanti sfortunati, che vivono in solitudine e lontano dagli affetti questi periodi di campagna agrumicola. Lavoratori che si ritrovano a trascorrere questi giorni di festa soli e con tanta sofferenza addosso. Se poi ci si mette pure la gelida tramontana di questi giorni figuriamoci che stato d’animo. Ma ecco in questo quadro desolante e malinconico apparire la nobiltà d’animo di alcuni residenti di Schiavonea. In questi giorni di festa infatti c’è qualche benefattore anonimo che lascia cibo tradizionale sulle panchine, proprio per dare ristoro ai tanti sfortunati che vivono quasi di stenti. Prelibatezze cucinate con cura, tutte le tipiche pietanze che rallegrano le tavolate del nostro territorio. Gesti fatti nell’ombra, quasi in imbarazzo, raggiungendo le panchine del lungomare e quelle di fronte l’oratorio quasi furtivamente. Non è questione di dietrologia o luoghi comuni, qui siamo al cospetto di gente per bene. Punto. In un momento nel quale si parla anche con toni vibranti di razza e provenienza questi gesti riconciliano e non poco, a prescindere dalla fede o dalla religione praticata. Panettoni, pandori, spumante, pasta conditissima, carne cucinata in vari modi, il tutto offerto in modo spontaneo, senza il selfie ricordo ormai immancabile in ogni occasione. Siamo riusciti ad intercettare una signora intenta a lasciare del cibo in alcuni contenitori usa e getta. Ecco il pensiero che siamo riusciti a strappare: «Nelle feste c’è spreco, consumismo, a volte anche litigi per delle scemenze. Non è cosi che si dovrebbero vivere le feste. Dedichiamo un piccolo pensiero a chi sta peggio di noi, a chi magari è lontano da casa. Regaliamo qualche sapore nostrano a gente che magari vive momenti di difficoltà, regaliamo un sorriso a chi deve vivere privandosi di molte cose, questo è sentire il Natale dentro». La Schiavonea che non finiremo mai di apprezzare, raccontare e nel nostro piccolo, difendere.