Domenica altra contestazione dei tifosi del Corigliano, nei confronti di Nucaro. Di Cristiano Lifrieri

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di Cristiano Lifrieri

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Qualcuno definisce gli ultras, i padroni violenti del calcio, un gruppo di esaltati senza testa, altri li descrivono come tifosi allegri e passionali, come gli ultimi romantici rimasti in piedi dinnanzi alla rivoluzione del calcio moderno. A Corigliano ci sono gli Skizzati Group 91, un insieme di ragazzi giovani e meno giovani legati dai colori biancoazzurri e che da sempre ha fatto sentire la propria vicinanza alla squadra, ieri denominata Corigliano Calcio, oggi Corigliano Calabro e domani chissà. Perche proprio sulla presunta nuova denominazione annunciata da Mauro Nucaro, che dal 30 giugno prossimo dovrebbe diventare Corigliano Rossano 2020, oggi più che mai esplode la rabbia e la protesta incessante degli stessi tifosi nei confronti del massimo finanziatore originario di Terravecchia, che seppur domenica ha fatto il primo passo indietro decidendo di continuare a giocare al Città di Corigliano, anziché migrare allo stadio Stefano Rizzo di Rossano, non è bastato a placare gli animi del gruppo di amici che si ritrova di domenica in domenica a sostenere i propri colori. I tifosi lo hanno ripetuto più volte ad alta voce, con la protesta domenica fuori dallo stadio – mentre in campo gli uomini di Mangiapane ottenevano un glorioso successo contro il Biancavilla – e continuamente sul personale profilo social di Facebook, con l’hashtag “NucaroOut”. La loro richiesta è chiara: “La squadra non deve cambiare denominazione, questo processo non ha senso, il nome del Corigliano non potrà mai essere associato a quello di Rossano, eterni rivali nella nostra storia calcistica”. Gli Skizzati Group sono passati dunque da: “Mauro Nucaro portaci in Europa” – coro divenuto famoso in tutta la Calabria e che intonavano sulle note della celeberrima canzone “Freed from desire” –, a “ Mauro Nucaro vattene a Rossano, Corigliano siamo noi”. Sulla decisione drastica dell’ex presidente del Cosenza Calcio, nei giorni scorsi anche Vincenzo Gallo, segretario storico del Corigliano, si è pronunciato durante un’intervista: “Dispiace che Nucaro abbia preso questa decisione, io posso affermare che il Corigliano è dei Coriglianesi e tale deve rimanere, nel corso degli anni nel Corigliano e nelle varie dimensioni del Corigliano, chiunque ha deciso di andar via ha sempre lasciato il titolo ai coriglianesi, ovviamente poi ognuno è libero di pensarla come crede, ma non si può pensare di poter cancellare la storia e la tradizione di una società che per anni ha scritto pagine importanti nei campionati dilettantistici dall’oggi al domani”. E pensare che lo scorso Dicembre, il rientro in scena di Nucaro, aveva mandato letteralmente in visibilio la piazza coriglianese, che coincidente alla vittoria ottenuta in extremis nel derby contro il Castrovillari, aveva fatto esplodere di gioia il proprio pubblico, accendendo la speranza in una salvezza che fino a qualche mese prima sembrava irrealizzabile. Gioia smorzata però proprio dalla decisione dello stesso Nucaro di mutare la denominazione della squadra. Una querelle che sta tenendo in ansia i tantissimi appassionati di sport della città e che sperano quanto prima, che il “proprietario” del Corigliano, faccia chiarezza sulle sorti della squadra bianco azzurra..

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