Tv e social : quanta ansia!

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di MATTEO MONTE 

di MATTEO MONTE 

Quanta confusione. Con i media a peggiorare la situazione. Inutile girarci intorno, anche tv e social stanno contribuendo a farci salire l’ansia. Passi la tetra  musichetta di sottofondo alle schermate con tutte le indicazioni, distanza di un metro, lavarsi le mani ed il resto, ma forse con i programmi monotematici sul virus si sta esagerando. Cosi come sono diventate ripetitive le dirette con le web cam con gente mai intervistata prima. Tutti a parlare di statistiche, di previsioni e di percentuali. Contagi in aumento, ospedali in difficoltà, dottori ed infermieri in trincea, questa è l’amara realtà, una situazione che ci appare spesso come un brutto sogno ma dal quale purtroppo è impossibile svegliarsi. Dobbiamo continuare a fare i conti con questa terribile situazione, dobbiamo rispettare le regole, aiutarci l’uno con l’altro, ma senza eccessi di pessimismo  o di euforia. Sbalzi d’umore forse deleteri, tra canzoni intonate dalle terrazze e camion militari che trasportano bare. Torniamo alle trasmissioni. D’accordo, importantissimo essere informati, ma per questo ci sono i canali ufficiali ministeriali, ormai arcinoti. Sono proprio necessarie ore ed ore di trasmissioni con tanta gente che parla anche a sproposito, tra cervellotiche teorie e disquisizioni mediche incomprensibili e fantasiose. Crediamo di no. Politicanti che cercano di fare video pensando alle visite ed ai like, portali alla ricerca dell’ennesima vittima di questa brutta infezione killer, tutta una corsa a raccontare anche gli aspetti più crudeli di questa triste amara realtà che purtroppo ci è capitata. Bello ascoltare il Papa con le sue parole di sofferenza ma anche speranza, struggenti le parole di chi non ha potuto dare l’ultimo saluto ai propri cari, ma per il resto forse sarebbe meglio scegliere, su alcuni temi ed in questi momenti, il silenzio. Maledetta vanità, troppa voglia si apparire anche adesso. Verrebbe da dire, siamo senza speranza. Poi controlli i dati auditel e vedi che al primo posto c’è Montalbano, parli con i tuoi amici ed in molti hanno rivisto recentemente l’Allenatore nel pallone, Ghost mantiene sempre grandi numeri, e ti viene un po’ di speranza. Continuatela voi la ricerca esasperata ed ipocrita del dramma. Noi non ci stiamo. Chiosa finale dedicata al vecchio caro giornale, quello vero, fatto di inchiostro. Viva la carta stampata, forse un po’ retrò ma certamente più umana.

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