Una città senza sport. Si spera ancora per poco
di MATTEO MONTE
di MATTEO MONTE
Corigliano Rossano, una citta sportiva ferma al palo. Giorni intensi, gente chiusa in casa, impossibile anche la classica corsetta sul lungomare. Ma non stiamo parlando di qualche corridore della domenica che soffre per la mancata prestazione occasionale, qui si tratta di una città ferma totalmente. Parliamo di sport, un argomento che trattiamo quotidianamente su queste pagine da ormai decenni. Le squadre di calcio, società che contano su un buon numero di tifosi. Il Corigliano combatte in serie D per la permanenza, in promozione la Rossanese è al secondo posto e tallona la capolista Belvedere, il Marina è ormai con la salvezza in tasca, nelle serie minori altre squadre ben figurano. Ranger Corigliano società modello in seconda categoria, Real Corigliano Rossano formazione da record in terza con finora tutte vittorie. Altre società onorano lo sport settimanalmente e con dignità, tra calcio a 5 ed altre discipline. Ma non ci sono solo i campionati regolari. Sono ferme le scuole calcio, ed in città ce ne sono diverse e frequentatissime. Sono ferme le palestre, le scuole di danza, i ritrovi di ogni tipo. Quanto manca vedere i giovani calciatori uscire da casa con tanto di borsa e giaccone della società di appartenenza per andare a giocare allegramente sfide all’ultimo gol. Mancano le corse sul lungomare, pratica diffusissima nei fine settimana e nei pomeriggi dei giorni feriali, manca l’euforia dei tanti ragazzi che da anni frequentano la qualificata scuola di pallavolo presente a Corigliano. Stesso dicasi per la storica società di Rossano. Ferme le attività di arti marziali, di balli di gruppo, i tanto amati corsi che spopolano nelle palestre del territorio. Ma sono vuote anche le piazze, le villette, gli slarghi usati dai giovanissimi per improvvisare interminabili partite di calcio. per noi inguaribili pallonari marinari triste vedere la piazzetta di Schiavonea, la spiaggia, senza giovani impegnati a divertirsi sfidandosi con il pallone tra i piedi. Atmosfera triste, non c’è che dire, anche se i segnali generali sono incoraggianti e le schiarite all’orizzonte. Speriamo di vedere presto di nuovo il pallone rotolare.