Promozioni, retrocessione e regola “under” (di C. Mingrone)

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di CESARE MINGRONE 

di CESARE MINGRONE 

Con la serie C che praticamente dovrebbe essersi conclusa definitivamente, spazio ai possibili scenari che potrebbero manifestarsi a cascata in tutte le serie minori, coinvolgendo inevitabilmente anche i campionati dilettantistici. Di certo ancora nulla, solo idee che però, in un verso o nell’altro, finiscono sempre per scontentare qualcuno. Nessuna promozione ne retrocessione, annullando di fatto la stagione 2019/2020, salto di categoria per la prima e declassamento per l’ultima, cristallizzando le posizioni alla data di sospensione dei tornei, solo alcune delle ipotesi possibili. Accontentare tutti sicuramente non si può, certo è che una ripresa dei campionati pare allo stato delle cose abbastanza remota. Nel corso dell’ultima puntata di Piazza Grande Sport, oltre a questo, altro argomento della chiacchierata tra Matteo Monte e Massimo Scerbo, direttore di calabriadilettanti.it, è stato lo scottante tema della regola degli “Under” nei tornei dilettantistici, cioè l’obbligo di schierare per tutta la gara un certo numero di giovani nati a partire da un determinato anno. L’obiettivo della norma è quello di favorire l’inserimento di prospetti giovani e nello stesso tempo validi per invogliare le società ad investire sul proprio settore giovanile. Spesso, però, il ragazzo gioca, più che per propri meriti, solo perché l’allenatore è obbligato a schierarlo per non far incorrere la squadra in una sanzione sportiva. Sicuramente, tale situazione finisce per disincentivare il prospetto “under” all’impegno, finendo addirittura per avere un paradossale effetto contrario. Entrambi assolutamente d’accordo sia sulla necessità di una riforma radicale dei settori giovanili che sulla poca utilità della regola impositiva. Il loro pensiero è che se un calciatore merita allora gioca a prescindere dall’età, senza la necessità di imporre dei paletti alle società. La soluzione, dunque, sarebbe quella di spingere ancora di più a fare investimenti sulla “cantera” in modo da alzare il livello dei prodotti del settore giovanile.      

    

 

 

 

         

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