Nell’ultimo periodo il clima social-politico è diventato ogni giorno più vibrante. Accuse, difese d’ufficio, scandali e presunti scandaletti per ravvivare un po’ l’estate corissanese. Ci venga perdonato il termine che storpia entrambi i centri in maniera indecorosa. Ma andiamo ai fatti. Si nota qualche timido segnale di attenzione verso il decoro del territorio, ma i disagi atavici restano lì, ben saldi. E non si smuovono, come non si smuove il lampione sulla spiaggia da diversi anni in zona perla jonica. Ma su questo ci torneremo. Andiamo alle classiche brutture dell’estate. Il mare spesso lascia con l’amaro in bocca i villeggianti e non solo, costretti sotto l’ombrellone ad aspettare l’allontanarsi di chiazze maleodoranti prima di poter fare il bagno. Disordine, parcheggi ovunque e senza regole, dai marciapiedi alla spiaggia, rumori molesti e tanto altro ancora. Il solito periodo estivo, tra luci , poche, ed ombre, tante. Non ci sono finora neppure tormentoni protagonisti indiscussi nelle varie hit del momento. La regina incontrastata dell’estate è la spazzatura. Poi la pioggia di questi giorni ha fatto il resto. Buste che galleggiano per le strade ed i tombini che sbuffano acqua sporca contribuendo agli allagamenti. In alcune strade i cumuli hanno ormai occupato le carreggiate, in altri slarghi si passa e si respira l’aria dannosa causata dai roghi. Questo è il contesto, ma la città si sveglia quasi solo sui social. C’è chi porta salda la bandiera pro amministrazione, chi manifesta il dissenso anche con toni censurabili. Rari i casi di equilibrio, in entrambe le fazioni. Tra un sindaco che lotta e querela il ponente che butta a terra una tabella ed i detrattori che gli contestano colpe obbiettivamente non ascrivibili al giovane primo cittadino. Giovane anagraficamente ma certamente molto cauto nella gestione. Sviluppo portuale non affrontato, spazzatura e si è tornati indietro, strategie politiche tese solo a navigare a vista e cuor di leone solo contro un vento termico. E nemmeno tra l’opposizione si è notata chissà quale levata di scudi. Abbiamo raccontato i fatti, anche attraverso le foto, come spesso facciamo su queste colonne, lasciandoci andare anche a qualche legittima considerazione politica. Ma il punto fermo lo abbiamo trovato, e da anni ormai. È il palo della luce arrugginito e pericoloso adagiato da tempo immemorabile sulla spiaggia. Anche con il coraggio che contraddistingue questa amministrazione si potrebbe provare a levarlo via. Ma per decenza, caso mai dopo, nessun comunicato stampa.