Equilibrio, questo sconosciuto. In città, con l’arrivo dell’estate, si è ravvivato anche il dibattito politico. Ma è così raro trovare considerazioni equilibrate, non faziose, supportate da dati oggettivi. Sembra sempre più una politica, o meglio, un contesto, da curva ustras da stadio turco. Contesto che ha poco da spartire con un dibattito politico consono alle dinamiche civili. La città per alcuni è meravigliosa, per altri completamente da buttare. Chi ha avuto la piccola prebenda, la visibilità, o chi magari ci crede per davvero ed in buona fede, la vede ancora meglio di Fuerteventura, con pulizia, decoro e tanto ordine. I detrattori, ben più numerosi, documentano, fotografano e raccontano dei mille disservizi che quotidianamente mortificano il territorio. Disagi atavici, che la città si porta dietro da anni. Qualcosa è addirittura peggiorata, in qualche altro frangente si notano dei miglioramenti, o quantomeno la volontà di cercare rimedio. Ogni evento divide, con chi critica e chi esalta per partito preso. Una poca imparzialità ormai consolidata che inasprisce i toni e leva spazio al sereno confronto. Si litiga, ci si offende, perdendo di vista l’interesse collettivo.

I toni. Spesso si esagera, compromettendo l’immagine di una città già molte volte martoriata, anche di recente, e per diverse ragioni. Accuse, illazioni, si alimenta un clima certamente poco sereno. Anche il manifestare un disagio o raccontare un disservizio porta spesso ad usare toni che fomentano e non poco. Un atteggiamento poco responsabile e da censurare. L’amministrazione ha il disco ormai rotto da tempo, con il solito ritornello della situazione ereditata che ormai non regge a distanza di anni dall’insediamento. Così come sembrano obbiettivamente fanciulleschi i toni trionfalistici per qualche semplice intervento di ordinaria amministrazione. Si va avanti così, con poche idee e tanti post. Si contano i mi piace, le visite, ma la città resta nel limbo. Per il momento va così, ora tutti sotto l’ombrellone ed a settembre magari si tornerà a qualcosa di “politico”. Acqua pulita permettendo.

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