Schiavonea, l’allarme sociale torna a preoccupare

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Puntuale come un orologio svizzero ecco arrivare la classica ondata di cittadini extracomunitari. Per la campagna agrumicola, arrivano in città centinaia di braccianti stagionali, provenienti dalle nazioni più disparate. Nessuna discriminazione razziale o pistolotto sull’imprenditore sfruttatore. Argomenti buoni per sindacalisti chiacchieroni e politicanti alla ricerca dell’applauso. Raccontiamo semplicemente, cosa purtroppo, succede in città da anni. Ci si imbatte in tanti sfortunati che vivono questi mesi di lavoro in condizioni disumane, abbruttiti dagli stenti e dalla fatica. Capanne e case diroccate che diventano ritrovi, lidi occupati e ruderi di campagna invasi da decine di esseri umani costretti a vivere senza i principali e necessari beni primari. Ci si lava con bidoni d’acqua, il raro pasto caldo è cucinato ai fornetti, il luogo dei bisogni diventa un anfratto all’aperto. Un quadro desolante, che si ripropone ogni anno, tra l’indifferenza delle istituzioni preposte. I fatti. A preoccupare e non poco i residenti di Schiavonea è il numero dei cittadini di nazionalità straniera che stazionano ogni sera in diverse zone della frazione marinara. Tanti sono braccianti, ma tra loro si cela, ormai sono dati incontrovertibili, anche qualche delinquente abituali. Giovani e meno giovani con precedenti penali di vario tipo, tra furti, spaccio e rapine, con magari l’immancabile decreto di espulsione sul groppone. Risse per futili motivi, sguardi di troppo a giovani ragazze del posto, battutacce e gestacci, un poco edificante e pericoloso film già visto che si ripropone praticamente ogni sera. Anche in zone tutt’altro che periferiche o nascoste. Il video che circola da ieri sui social è eloquente. Pugni, sputi e cazzotti, nemmeno a notte fonda e proprio nella centralissima piazzetta Portofino. Un territorio incontrollato, con forze di polizia fortemente sottodimensionate. Non bastano i comunicati sulla sorveglianza, sulle telecamere, sul lavoro sinergico con il ministero dell’Interno, se restano vacue parole che non trovano riscontro nella realtà. Distributori di bibite presi d’assalto, furti con danni ingenti anche per pochi spiccioli, gestacci a ragazze vestite da capo a piedi che tornano a casa in un normale pomeriggio d’autunno. Accade anche questo, purtroppo, a Corigliano Rossano.

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