Ci giungono a cadenza quasi quotidiana foto di disservizi e degrado. Territorio vasto, raccolta differenziata con criticità ataviche, mettiamoci pure l’inciviltà ed il poco rispetto delle regole ed il dado è tratto. Campane di vetro sommerse di spazzatura, discariche disseminate in diversi slarghi, un quadro altamente desolante. In una campana gialla, a Schiavonea, i topi sono ormai di casa. Al posto del vetro c’è chi butta all’interno addirittura umido ed ecco apparire i roditori. Con lo spavento di che si avvicina per buttare regolarmente le bottiglie ed i barattoli di vetro. In via Mercalli, una parallela al lungomare di Schiavonea zona dopo il palmeto, vi è da giorni una carcassa di un cane, in avanzato stato di decomposizione. Di fronte a queste situazioni passano in secondo piano le buche, le griglie danneggiate delle zone di scolo, i lampioni che funzionano a singhiozzo. Stride e non poco la differenza di attenzione, a distanza i pochi metri. Sul lungomare si lavora per segnaletica, siepi e dossi rifatti anche tre volte, a pochi passi si lasciano i cittadini in condizioni disumane. Doveroso il post scriptum, e perdonateci la buttuta nonostante le condizioni dei luoghi. Non ci potrà mai essere stagione estiva che tenga, nome di grido o concerto d’avanguardia o volante. Per la prossima estate vi è già una protagonista annunciata, una caratteristica da studiare e da trasmettere ai posteri. La pista ciclabile di Schiavonea è avanguardia pura, forse pure troppo avanti!