Ci sono modi e modi di festeggiare la fine dell’anno. Lustrini, vestiti luccicanti, selfie con tanti di quei filtri che manco i parenti ti riconoscono. E poi c’è il capodanno degli ultimi, di quelli che soffrono e che arrivano a stento alla giornata successiva. Ma non stiamo parlando di scene da metropoli lontana, vi raccontiamo di Corigliano Rossano. Sulla spiaggia di Schiavonea infatti, è andato in scena infatti un capodanno alternativo ma non troppo. Nessuna polemica social, questa volta zero gli euro intercettati, lontano anni luce le polemiche social sui costi dei concerti e sulle vanità da campagna elettorale. Un gruppo di cittadini, in modo anonimo e spontaneo ha mantenuto la tradizione che dura ormai da anni e che sottoliniamo sempre con estremo piacere. Un gruppetto di volontari che tra il trentuno e l’uno ha distribuito coperte, pasti caldi ed indumenti ai tanti sfortunati che hanno passato e passano questi giorni di freddo in anfratti di fortuna. C’è chi si copre in alcuni lidi in disuso, che in capanne e tende raffazzonate, chi trova un po’ di calore tra i massi del porto, coprendo qualche metro quadro con teloni. Una lotta alla sopravvivenza, tra il disinteresse di una politica presa da altro, tra vetrine e autocelebrazioni. Le sensazioni di un volontario : “Anche quest’anno abbiamo ripetuto con piacere il nostro piccolo gesto. Volutamente lontano dalle vetrine di ogni tipo, cerchiamo da dare un po’ di calore a questi poveri sfortunati. Lasagne, carne e patate, panettoni, ma anche qualche bella felpa, guanti, scarponi e coperte. È impagabile vedere nello sguardo di queste persone la gratitudine e l’affetto.  Sono piccoli gesti, ma che per loro di certo contano tanto”. All’inizio diffidenza, qualche secondo anche di paura, poi capito le intenzioni si apre un rapporto disteso tra quattro chiacchiere e socialità. Ancora il volontario : “Avvicinandoci notiamo spesso un po’ di diffidenza, poi alla fine facciamo compagnia fino a quando non consumano i pasti. Gente con storie diverse, sfortunati senza nessuno, che speriamo possano riprendere la strada verso una vita normale.”Stride e non poco notare quanto sia distante la politica da questi contesti. C’è chi vive di autocelebrazioni e piazze gremite in modo occasionale, e chi ha a cuore, lontano dai riflettori il prossimo, votante o meno che sia

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