Lo strano caso del ponte bipartisan

Il ponte sul torrente Gennarito, in contrada Fabrizio è il classico esempio di quanto possa essere variegata l’idea delle persone. Ci imbattiamo spesso in chiacchierate che inevitabilmente ruotano intorno alla politica, nello specifico alla prossima campagna elettorale, ed ecco esser vero tutto ed il contrario di tutto. Passeggiando sul ponte in questione poi, ecco apparire nemmeno troppo metaforicamente una classica visione bipartisan. Vengo e mi spiego. Lato mare, ecco il ponte in discrete condizioni, tra una mano di bianco e muretto chiamiamolo sicuro. Di fronte muro spaccato e pericolante, dietro bidoni sfondati, scarsa illuminazione e tanto degrado. Appena sotto poi zona off limits con acque certamente non cristalline che sfociano nel mare. Ma su questa vicenda ne abbiamo ampiamente già scritto, per certe cose ci vuole il coraggio e nell’amministrazione i Don Abbondio abbondano e scusateci il gioco di parole. Sulla questione mare si è fatto spallucce, si è cercato il post simpatico, ma la schiuma c’era ed ha fatto pure tanto incazzare. Tornando al ponte. Mesi fa anche un post euforico dell’amministrazione, con il racconto della mirabolante ed incompleta impresa che a conti fatti è servita ad aggiustare venti metri di ponticello. Da li poi il nulla, un lavoro non finito che ha fatto incavolare e non poco i residenti. Una forma mentis particolare in fondo, si aggiusta un pezzettino, si va sul posto , si scatta la foto, si fa il post autocelebrandosi e poi non ci si assicura che venga finito il lavoretto. Boh. Chiudiamo amaramente ma non troppo, in fondo siamo abituati a ben altri scempi e sprechi. Intanto, i fans di Stasi e compagnia sono liberi di percorrere il ponte lato mare, i detrattori che vadono nella zona diroccata. Noi giornalisti, occhio a non camminare troppo al centro, potrebbe essere pericoloso.