di CRISTIANO LIFRIERI 

"Questa mano po esse fero e po esse piuma”. La comunicazione politica nel corso degli anni ha subito continui mutamenti. Tra questi si annovera l’influenza dei social media, che, sfruttando un linguaggio più confidenziale, è sicuramente diventato il metodo più rilevante. Grazie ad essi la figura del politico tende a raggiungere una fascia di popolazione che fino a qualche anno addietro veniva completamente estraniata da quella che i latini definivano la “Res Publica”. Se sia un metodo positivo o negativo, non sta certo a noi giudicarlo, ma è altrettanto certo che, utilizzando un linguaggio più colloquiale e più diretto, ci si possa imbattere in giudizi e sfoghi, talune volte provenienti direttamente dal cosiddetto stomaco dei cittadini che, molte volte, sfiorano o in alcuni casi, purtroppo, oltrepassano il limite tra opinione ed ingiuria. E qui entra in gioco il compianto Mario Brega, con la sua celebre frase citata nel film “Bianco, Rosso e Verdone”. Già, perché l’amministrazione comunale di Corigliano Rossano, dopo che nel corso degli ultimi due anni è salita al potere sfruttando anche - o meglio soprattutto - il social ideato da Mark Zuckemberg, ha scoperto che Facebook può essere tanto piuma quanto ferro. Stasi e co. dopo aver vissuto anni di gloria grazie ad una crescita esponenziale di like e seguaci su Facebook, hanno scoperto che anche a Corigliano-Rossano, come nel resto del mondo, esiste la figura dell’ “haters”. Durante la campagna elettorale, ad esempio, la pagina Facebook del sindaco Stasi ha avuto una vertiginosa crescita di ammiratori, con la canzone “Nu Juorn buon” di Rocco Hunt che riecheggiava tra le bacheche dei vari iscritti, quasi a voler sembrare la “Bella Ciao” versione 2.0 con il giovane rivoluzionario pronto a scacciare il candidato “bruto” Graziano e l’”incapace” Promenzio; o ancora, come dimenticarsi della telenovela: “Ho qualcosa da dirvi”. Slogan che durante la prima fase della pandemia mondiale andava in onda a tarda notte proprio sulla pagina istituzionale del primo cittadino di Corigliano Rossano, Flavio Stasi. Anche in quel caso, infiniti “Like” e commenti positivi e fin li tutto andava magnificamente per la maggioranza consiliare, seppur i cittadini non iscritti allo stesso social, all’indomani si trovavano puntualmente disorientati, costretti a doversi informare, piuttosto che attraverso organi ufficiali istituzionali – vedi sito web che veniva aggiornato con ore di ritardo - per vie traverse o per i classici chiacchiericci da bar. Il problema sta proprio qui. Con l’ascesa di Facebook in politica, specie su Corigliano Rossano, ci sembra quasi che proprio l’amministrazione comunale abbia trasformato un po’ l’intera classe politica in un chiacchiericcio da bar, seppur nei giorni scorsi, risentiti dalle offese di qualche vigliacco, tanto grande dietro una tastiera quanto piccino nella vita, ci ha tenuto ad esternare, con tanto di comunicato ufficiale, il proprio dissenso e la propria “stanchezza” di fronte le diverse offese che quotidianamente subiscono, tanto i consiglieri di maggioranza quanto il Sindaco, proprio sulla piattaforma con più iscritti. In conclusione, ci sentiamo di metter da parte tutte le varie critiche provenienti da una sponda e dall’altra di chi sta seduto in giunta. Ci piacerebbe piuttosto un giorno poter parlare di una città più sicura, più curata e priva delle centinaia di piccole discariche sparse sul territorio, di una segnaletica orizzontale chiara, di una viabilità percorribile ed asfaltata, di una situazione idrica non più carente e, soprattutto, ci piacerebbe parlare di una città vivibile e priva di quei fatti criminosi che ormai, da un anno a questa parte, spopolano quotidianamente sulle pagine di cronaca.